LA MISTERIOSA LETTERA DI CARLO GORIA AL PRESIDENTE TRUMP

Spunta una missiva che conferma il coinvolgimento dell’Italia nella frode delle elezioni presidenziali del 2020.

Carlo Goria, l’autore, è il nipote del 46°[interessante coincidenza] Primo Ministro italiano, Giovanni Goria. Sulla base della carta intestata e dell’indirizzo elencati, è affiliato alla società americana USAerospace Partners e a una società di sicurezza privata, G7 International Srl.

La lettera presenta alcuni errori ortografici, che fa pensare (ai benpensanti) che sia un falso. Non è detto che gli errori siano voluti e comunque potrebbe anche essere stato utilizzato un traduttore online.

Fonti dell’ex team legale hanno dichiarato che il signor Goria stava cercando di raggiungere direttamente il presidente Trump inviando la lettera attraverso Rudy Giuliani.

Per ora nessun funzionario o entità nominato dal signor Goria gli ha fatto causa…

Questa è la lettera:

Illustre Signor Presidente,

Confermo la conoscenza diretta che le attività intraprese qui in Italia hanno avuto un impatto negativo per il Presidente degli Stati Uniti per quanto riguarda la manipolazione del voto elettorale del 3 e 4 novembre 2020.

Confermo che Leonardo SpA dal suo stabilimento di Pesara [Pescara], utilizzando avanzate capacità di crittografia militare, ha cambiato il risultato delle elezioni americane dal presidente Trump a Joe Biden.

Lo scambio di dati è stato condotto dal capo del dipartimento IT di Leonardo SpA in coordinamento con alti funzionari dell’intelligence USA (CIA), tre [persone] che lavorano presso l’ambasciata USA di via Veneto a Roma. Un alto funzionario dell’ambasciata degli Stati Uniti ha tenuto incontri regolari con il generale Claudio Graziano, comandante militare dell’UE e Ignazio Moncada, presidente di FATA SpA, una società di proprietà di Leonardo SpA, la più grande azienda aerospaziale e di difesa con sede in Italia con la controparte statunitense Leonardo DRS.

Il 3 dicembre il capo del dipartimento IT è stato arrestato a Napoli, dove rimane [in carcere]. Abbiamo avuto un contatto diretto e continuo all’interno della struttura con il responsabile IT che ha accettato di testimoniare alle autorità statunitensi cosa è successo ai dati elettorali, come sono stati scambiati nelle strutture di Pescara / Fucino, caricati con l’informatica sui satelliti militari e quali dati sono contenuti in una chiave elettronica per dimostrare il passaggio di dati dal presidente Trump che era chiaramente il vincitore a Joe Biden il 4 novembre 2020.

I nostri associati nella parte conservatrice dei servizi segreti italiani stanno lavorando dall’inizio di novembre 2020 per garantire che la verità sia conosciuta e che il popolo americano possa realizzare il risultato votato: la rielezione del presidente Trump.

Roma, 27 dicembre 2020

Il direttore

Carlo Goria

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